Celebrato a Quelimane dal 7 al 10 di luglio il VII Capitolo ordinario dei cappuccini del Mozambico

IL CAPITOLO DELLA CUSTODIA… E LA SUA SALA

Nelle antiche abbazie si creava come luogo di fraternità, di preghiera e di crescita nel carisma monastico un’adeguata sala capitolare.

E nella ricerca spasmodica della Bellezza, incarnata anche dalle pietre, quella sala era arricchita da linee architettoniche solenni, potente evocazione della comunità dei religiosi e della loro vocazione ultima, ora et labora, pregare e insieme lavorare per l’ideale del Regno di Dio fra gli uomini.

Quando ho chiesto a fra Antonio Triggiante cosa facessero abitualmente nella grande stanza in cui siamo stati riuniti per il Capitolo ordinario nel convento di Quelimane, mi ha raccontato una serie lunghissima di eventi.

Quale genialità e fantasia abitano nei cappuccini e come sempre ripropongono questi caratteri! Dove è stato celebrato il Capitolo un tempo era collocata una cappella, luogo di preghiera della fraternità, prima che fosse costruita la nuova chiesa conventuale.

La traccia rimasta è quella di un triangolo usuale con l’occhio di Dio, che tutto sorveglia e giudica. Dopo la dichiarazione d’indipendenza del Mozambico dal Portogallo (1975), il nostro P. Camillo Campanella percepiva l’avvicinarsi del pericolo marxista e delle nazionalizzazioni.

Così gettava letteralmente in questa stanza-cappella pezzi di ricambio, utensili vari, forse qualche motocicletta, trasformandola in un’officina meccanica e insieme una rimessa. Sono rimaste visibili sul pavimento anche delle macchie di olio per motori.

Non se ne sono più andate, testimoniando l’astuzia di coloro che, da mattina a sera e pure di notte, spingono la realtà terrena verso quella celeste.

Per un altro periodo ci sono stati libri e riviste, ossia è stata adibita a biblioteca per l’uso della comunità. Un altro nostro fratello, Fortunato Simone, pensò di trasformare l’ambiente in un dormitorio, alzando dei muri di tramezzo e ricavando alcune camere.

Trascorsi degli anni, però, si è ritornati alla destinazione di un uso generico. Il 7 luglio 2014, alla presenza del Ministro generale, fra Mauro Jöhri, è iniziato proprio qui il VII Capitolo ordinario della Custodia del Mozambico. Il primo giorno è stato dedicato all’ascolto delle due principali relazioni, quella del Custode uscente, fra Jorge José Sacala, e quella dell’Economo, fra Eusébio Pedro.

Il triennio 2011-2014 ha segnato dei passi in avanti per la realtà della Custodia, che continua ad avere un certo numero di nuove vocazioni. A Maputo vive attualmente il gruppo degli studenti, formato in tutto da dieci giovani per la Filosofia a Matola (Seminario di S. Agostino) e la Teologia nella capitale.

I prossimi studenti di Filosofia torneranno a vivere a Lusaka, in Zambia. In Zimbabwe, invece, si trovano i postnovizi, esattamente a Bulawayo con i frati nativi, formati anche dai cappuccini missionari indiani. I novizi dell’anno corrente vivono a Mocuba e sono in tutto otto.


Dopo il consueto sondaggio preliminare della vigilia, giovedì 10 luglio, festa della B.V. Maria Regina della Pace, Protettrice della Custodia, sono risultati eletti come animatori della Fraternità:

frei Antonio Champoco, nuovo Custode, e i Consiglieri Ernesto Nassuruma, Domingos Mavida, Lucas Gegema e Celestino Miori. Auguriamo loro buon lavoro e frutti abbondanti per i sacrifici fatti e per quelli futuri.


Fra Fernando Ventura, traduttore dalla lingua portoghese della Curia generale, ha detto di avere un sogno.

Per l’aula capitolare di Quelimane ha già proposto la trasformazione in libreria della “Difusora Biblica”, casa editrice e centro di apostolato biblico dei cappuccini portoghesi.


fra Pier Giorgio Taneburgo